San Giovanni Ilarione dista circa 42 chilometri da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione nord est. Confina con la provincia di Vicenza, dal cui capoluogo dista 39 chilometri. È posizionato nella media val d’Alpone, e attraversato da nord a sud dal torrente Alpone. È in posizione collinare, adagiato su un fianco della valle.
Alcuni ritrovamenti preistorici testimoniano la presenza di antichi insediamenti stagionali dell’uomo di Neanderthal sui monti circostanti il comune di S. Giovanni Ilarione. Un’epigrafe sulla facciata della chiesetta di San Salvatore nella vicina Montecchia di Crosara porta scolpito “Odronia”, riferito al paese di San Giovanni Ilarione, definito anche “Sancto Joanne ad Aronna” in un documento del 1091 dell’imperatore Enrico IV e “S. Johannis in la rogna” in un manoscritto vaticano del 1297.
Si pensa che il toponimo derivi da “Roja”, “Rogna”, “Roggia”, nome del canale un tempo disseminato di mulini e parallelo al torrente Alpone, oppure da “aronna” , un’erba simile alla gramigna detta comunemente “la rogna”. Intorno al 1000 sul colle venne costruito un castello, per difendersi dai molteplici invasori, e all’interno della cinta muraria venne eretta la chiesa. Il maniero fu sottoposto nel tempo a diverse dominazioni: la famiglia Malacapella, un ramo dei Maltraversi, Ezzelino da Romano, gli Scaligeri, i Visconti e, nel 1404, la Repubblica di Venezia.
Durante la signoria veneziana si scatenò una furiosa lite tra San Giovanni Ilarione e Tregnago per questioni di sfruttamento di pascoli, a dirimere la quale nel 1472 dovettero intervenire i funzionari della Serenissima: in località Cattignano vennero posti due pilastri sormontati dal leone veneziano, che segnarono i confini ma non la fine delle ostilità.
Dopo il periodo napoleonico, ai primi del 1800, calarono gli Austriaci, cacciati nel corso della Terza Guerra di Indipendenza nel 1866, quando il paese entrò a far parte del Regno d’Italia e della provincia di Vicenza. Solo nel 1923 San Giovanni Ilarione divenne comune veronese, rimanendo comunque afferente al vicentino per quanto riguarda la diocesi di appartenenza. Dal punto di vista ecclesiastico tutto il territorio comunale costituiva un’unica comunità religiosa fino al 1889, allorché venne eretta la parrocchia di S.Caterina in Villa, mentre Cattignano ottenne l’autonomia nel 1947.
Chiesa di Santa Caterina in Villa. E’ stata eretta ai primi del 1900 in sostituzione dell’edificio quattrocentesco, in uno stile che richiama quello bizantino esternamente e quello liberty internamente. Nella Chiesa si può ammirare una pregevole pala di Giuseppe Dalla Corte (1582), in cui sono raffigurate anche le chiese di Bolca, di Sant’Antonio di Vestenavecchia, del Castello, di Santa Caterina in Villa e il “Castello” di Castelvero.
Chiesetta di San Zeno. Si trova in località Scandolaro a Castello, in stile romanico campestre, sembra risalire al secolo XIII. Rimasta per molto tempo in completo abbandono, venne restaurata completamente nel 1981. Nell’interno è conservata una statua lapidea di S. Zeno, datata 1429.
Il territorio si caratterizza in campo agricolo per la coltivazione delle ciliegie, di elevata qualità e per la produzione di vino Durello. Sono presenti inoltre l’olio di oliva, le castagne, il miele ed una rinomata produzione di formaggi.
Nel paese di San Giovanni Ilarione assume una notevole rilevanza il settore artigianale ed industriale che comprende l’imprenditoria calzaturiera, l’edilizia, la falegnameria, la pelletteria di finitura, la meccanica, la plastica, la lavorazione di cartone ondulato e l’industria grafica.
Momenti importanti delle manifestazioni popolari sono la Sfilata dei carri carnevaleschi per le vie del paese, aperta da Mastro Ciliegia e Sora Castagna, nell’ultima domenica di Carnevale, la Marcia tra i ciliegi al lunedì di Pasqua e il Gran Fondo del Durello, gara di M.P.B. in aprile o maggio. Numerose sono le sagre paesane: sagra della Seriola a Castello il primo sabato e domenica di febbraio; festa di S. Zeno, presso la chiesetta romanica di Castello, nell’ottava di Pasqua; sagra di S. Giovanni Battista a Castello nell’ultima domenica di giugno con la mostra provinciale delle ciliegie; sagra di S. Benedetto a Cattignano nella seconda domenica di luglio; antica sagra delle Boarie il 25 agosto, e soprattutto la sagra delle castagne nel secondo fine settimana di ottobre, uno degli appuntamenti più rinomati dell’intera vallata. Vanno ricordati anche la festa dello sport nella prima domenica di luglio e la festa del cacciatore nell’ultima domenica di luglio sul monte Cimo a Cattignano, oltre alle manifestazioni natalizie (rassegna dei presepi, presepio vivente,”buiello” dell’Epifania).
Più di quaranta sono i gruppi attivi in paese: oltre alle locali sezioni combattentistiche, sportive, professionali e di aiuto sociale, sono presenti la Pro Loco, la Compagnia teatrale “Sale e Pepe”, il coro “El Biron”, il gruppo ciclistico “Basalti”, i “Gastrofili Val d’Alpone”, le Associazioni degli Alpini e Fanti, i Carabinieri in congedo, la Protezione Civile, il Centro Aiuto Vita e la locale sezione della Croce Rossa Italiana.